L’impressionante immagine è stata ottenuta collegando otto radioosservatori esistenti in tutto il mondo.
di MIT Technology Review
FONTE FOTO: COLLABORAZIONE EVENT HORIZON TELESCOPE (EHT).
Il buco nero supermassiccio nel cuore della nostra Via Lattea è stato fotografato per la prima volta, offrendo agli astronomi informazioni inestimabili su come i buchi neri interagiscono con il loro ambiente.
Soprannominata Sagittarius A*, l’immagine è stata catturata dalla Event Horizon Telescope Collaboration, lo stesso team internazionale che ha scattato la famosa prima foto di un buco nero all’interno della galassia Messier 87 (M87) nel 2019. È circondato da un anello luminoso di luce gas deformato dalla sua stessa gravità.
L’immagine è stata resa possibile collegando otto radiotelescopi esistenti in tutto il mondo per formare un unico telescopio virtuale “delle dimensioni della Terra” che ha raccolto dati per molte ore su più notti.
Questa nuova immagine potrebbe sembrare molto simile all’immagine del 2019 di M87*, ma le masse dei due buchi neri e i tipi di galassie che li circondano sono molto diversi. I ricercatori sono stati in grado di scoprire che il Sagittario A*, che si trova al centro della nostra minuscola galassia a spirale, consuma gas a una velocità molto più lenta di M87*, che risiede al centro di una gigantesca galassia ellittica ed espelle un potente getto di plasma.
Nonostante fosse molto più vicino a noi, la foto Sagittarius A* era significativamente più difficile da catturare rispetto a quella M87*. Questo perché il gas attorno al Sagittario A* completa un’orbita in pochi minuti, rispetto ai giorni o alle settimane del molto più grande M87*, facendo cambiare rapidamente la luminosità e la configurazione del gas. Il team ha paragonato la situazione al “cercare di fare un’immagine chiara di un cucciolo che si insegue rapidamente la coda”. Per rendere visibile il buco nero, hanno sviluppato nuovi sofisticati strumenti per spiegare il movimento del gas.
“Se il Sagittario A* avesse le dimensioni di una ciambella, M87* avrebbe le dimensioni dell’Allianz Arena, lo stadio di calcio di Monaco a poche miglia da dove ci troviamo oggi”, ha affermato Sara Issaoun, ricercatrice Einstein della NASA presso l’Harvard & Smithsonian Center for Astrophysics, in una conferenza stampa presso l’European Southern Observatory, Germania.
“Questa somiglianza rivela un aspetto fondamentale dei buchi neri, indipendentemente dalle loro dimensioni o dall’ambiente in cui vivono. Quando arrivi al limite di un buco nero, la gravità prende il sopravvento”.