Embrapa produce “filetto di pesce” utilizzando una stampante 3D

Il mercato dei cosiddetti alimenti di origine vegetale sta vivendo una crescita esponenziale. Per soddisfare la domanda delle persone che seguono diete vegane, vegetariane o con restrizioni dietetiche, i ricercatori dell’Embrapa Genetic Resources and Biotechnology hanno prodotto un’alternativa analoga al “filetto di pesce” utilizzando una stampante 3D. I prototipi, realizzati con ingredienti a base di farina di soia, ceci e una serie di fave, sono stati sviluppati presso il Laboratorio di Nanobiotecnologie (LNANO), nell’ambito del progetto 3DPulSeaFood, cofinanziato da The Good Food Institute (GFI) e Embrapa.

Per Luciano Paulino da Silva, ricercatore e leader del progetto, la stampa 3D è un’opzione innovativa all’interno del processo di produzione alimentare a base vegetale. “Più comune è la disponibilità di processi per la produzione di nuggets e hamburger che, in generale, impiegano altre tecniche di lavorazione che non consentono di ottenere il livello di complessità necessario per imitare gli alimenti di origine animale”, precisa Silva.

Il team del progetto ha lavorato sulla modellazione dei tagli più comuni sul mercato, come gli analoghi del filetto di pesce intero e del sashimi – Foto: Adilson Werneck / Embrapa

Ora i prototipi realizzati digitalmente sono a disposizione delle aziende interessate a portare il prodotto sul mercato. Secondo Embrapa, la partnership con il settore privato è importante per portare a termine le fasi finali dello sviluppo, che comprendono analisi sensoriali e test su scala.

Silva spiega che sono già state effettuate prove di concetto e ottimizzazione in un ambiente di laboratorio, dopo la modellazione di progettazione assistita da computer (CAD) di tagli di pesce intero e la stampa 3D di pesci simili. “Le immagini dei pesci di origine animale sono state utilizzate solo come spunto per la costruzione di modelli tridimensionali che simulano le caratteristiche dei tagli del pesce”, riferisce il responsabile del progetto.

Durante lo sviluppo del progetto c’è stata anche la preoccupazione di combinare l’alta tecnologia con lo sviluppo sostenibile. Lo scienziato spiega che sin dalla creazione della proposta si sono osservate opportunità di trasversalità tra i settori coinvolti, sia nell’ingegneria alimentare, nella produzione digitale o nell’uso delle nanotecnologie sotto forma di nanoingredienti. Il lavoro si è avvalso degli strumenti più avanzati dell’ingegneria alimentare come le nanobiotecnologie e l’industria 4.0.

Mais que apenas ‘hype’

Carne impressa em 3D -Foto: Adilson Werneck / Embrapa

La stampa alimentare dovrebbe essere vista come qualcosa di più di una semplice pubblicità – ciò che è caldo. Queste stampanti, che sono nella fase iniziale di sviluppo, secondo Embrapa, consentono la creazione di alimenti personalizzati, con forme, consistenze e sapori unici. Questo va oltre una tendenza e può essere utile per le persone con esigenze dietetiche particolari e anche negli ospedali. Inoltre, questa tecnologia può essere utilizzata anche per creare alimenti ad alto valore nutrizionale che siano anche più economici e accessibili. Questo può essere fatto utilizzando ingredienti a basso costo, come farine e prodotti agricoli e agroindustriali.

(Con informazioni dall’Agenzia Embrapa)

fonte/credito: Katiuscia Mizokami/ Digital Agro