Per garantire la qualità e la sicurezza degli alimenti, i ricercatori dell’Università di San Paolo (USP) e dell’Università di Viçosa (UFV) hanno sviluppato un sensore biodegradabile, realizzato con un materiale ottenuto dalla pasta di legno, che monitora i livelli di pesticidi nelle verdure.
Secondo le informazioni di Agência FAPESP, i fogli di acetato di cellulosa che compongono il dispositivo sono stati prodotti utilizzando il metodo di fusione, in cui il materiale è posizionato in uno spazio con la forma appropriata, e il rilevamento completo a tre elettrodi è stato fabbricato mediante serigrafia.
“In alternativa, i sensori elettrochimici possono combinare convenienza, rilevamento rapido, miniaturizzazione, produzione su larga scala, praticità, praticità, alta selettività e rilevamento di pesticidi in loco, consentendo l’analisi direttamente sulla pelle e sulle foglie del cibo con sensori indossabili sulle piante – ed è quello che abbiamo fatto”, afferma Paulo Augusto Raymundo Pereira, ricercatore presso l’Istituto di fisica São Carlos (IFSC-USP) e coordinatore della ricerca.
Secondo lui, il prodotto ha un basso impatto ambientale ed è in grado di disintegrarsi completamente in 340 giorni, a seconda delle condizioni locali. Altri vantaggi sono il basso costo, la portabilità e la flessibilità.
I ricercatori affermano nello studio, recentemente pubblicato sulla rivista Biomaterials Advances, che durante i test di laboratorio, una soluzione contenente i pesticidi carbendazim e paraquat – quest’ultimo vietato dall’Unione Europea nel 2003 a causa dei suoi effetti dannosi per l’uomo, ma ancora utilizzato nell’uomo Brasile – è stato spruzzato su foglie di lattuga e bucce di pomodoro. Dopo essere stato attaccato alle superfici degli alimenti, il sensore ha effettuato una misurazione che, secondo loro, era compatibile con quella di un sensore in polietilene tereftalato, la materia prima più comunemente utilizzata.
Il professionista garantisce che questa tecnologia è essenziale per l’uso di tutte le agenzie internazionali per la sorveglianza sanitaria, per i prodotti biologici per certificare la valutazione dei pesticidi e, quindi, per i prodotti rurali, con la funzione di monitoraggio e performance dal vivo dei pesticidi sul campo con la sua applicazione dose necessaria al momento della gara. In questo modo è possibile ridurre l’utilizzo di tale domanda per sostenere e incrementare la produzione, portando ad un aumento del prezzo finale per il consumatore.
( fonte:digital agro /Katiuscia Mizokami )