LVMH integra l’agrobusiness nel settore del lusso, adottando pratiche di agricoltura rigenerativa per avere un impatto positivo sull’ambiente.
L’agroalimentare alla radice del Lusso
LVMH, guidato da Bernard Arnault, è un conglomerato noto per la sua presenza dominante nel mercato del lusso. Alcuni marchi che la compongono sono Louis Vuitton, Moët e Hennessy. Nel 2023 il gruppo ha realizzato un fatturato di 86,15 miliardi di euro, segnando una crescita del 9% rispetto all’anno precedente. Questo successo finanziario è direttamente collegato non solo alla vendita di prodotti di fascia alta. Ma anche la gestione strategica delle fonti di materia prima, fondamentalmente radicata nell’agroalimentare.
L’importanza dell’agrobusiness nel settore del lusso
L’agroindustria svolge un ruolo importante nel fornire materie prime essenziali a LVMH. Dagli input per i profumi alla pelle utilizzata nelle sue rinomate borse e accessori moda, il ruolo dell’agricoltura nella gestione di queste risorse è fondamentale. Il gruppo ha così ampliato la propria influenza nel settore della pelle, acquisendo partecipazioni in importanti concerie e investendo nella qualità e nell’origine sostenibile dei materiali.
Pelle e lusso
Il segmento della moda e della pelletteria, che ha registrato un aumento dei ricavi del 9% nel 2023, è un esempio di come l’agroalimentare si sta integrando nel core business dell’azienda. Inoltre, LVMH controlla diversi impianti di lavorazione della pelle, come le concerie Roux e Riba-Guixá, specializzate rispettivamente in pelle bovina e pelle pregiata.
Innovazione nel design della moda
L’introduzione di alternative sostenibili nel design della moda è una delle iniziative più importanti di LVMH. In questo senso, nel 2023, l’azienda ha lanciato prodotti realizzati in “pelle” vegetale durante la sfilata di Louis Vuitton alla settimana della moda di Parigi. Questo materiale innovativo deriva dagli scarti della produzione dello champagne, evidenziando la capacità di LVMH di riutilizzare i sottoprodotti in modo da allineare il lusso con la responsabilità ambientale.
Strategie di agricoltura rigenerativa presso LVMH
L’adesione di LVMH all’agricoltura rigenerativa riflette un crescente impegno verso pratiche che favoriscono il recupero e la sostenibilità degli ecosistemi. La partnership con CBA (Circular Bioeconomy Alliance) e il programma LIFE360 rappresentano sforzi significativi in questa direzione. Con l’obiettivo di ripristinare cinque milioni di ettari di terreno degradato entro il 2030, LVMH è in prima linea nel movimento per la sostenibilità nel settore del lusso.
Agroalimentare e vini
Oltre alla pelle e alla moda, LVMH investe in pratiche sostenibili nella viticoltura. L’acquisizione del Domaine des Lambrays e la gestione di Moët & Chandon esemplificano il modo in cui l’azienda integra l’agroalimentare nelle sue attività. Quindi, questi vigneti non sono solo centri di produzione di alcuni dei migliori vini del mondo, ma anche luoghi in cui attuare pratiche agricole che rispettano e arricchiscono l’ambiente.
LVMH e il suo flirt con un futuro sostenibile del lusso
L’approccio di LVMH all’integrazione delle pratiche di sostenibilità nella sua catena operativa riflette una nuova tendenza nel settore del lusso, dove responsabilità ambientale e innovazione vanno di pari passo. In definitiva, questa strategia non solo rafforza l’impegno dell’azienda nei confronti dell’ambiente, ma garantisce anche il mantenimento della qualità e dell’esclusività che i suoi clienti si aspettano.
( fonte: bruna oliveira/ digital agro)