La Cina sta conducendo un progresso impressionante nel campo della sostenibilità urbana, trasformando le sue metropoli in esempi globali di efficienza e innovazione ecologica.
L’avanguardia della sostenibilità cinese
La Cina è stata teatro di un esperimento senza precedenti di urbanizzazione sostenibile. Ad esempio con Shenzhen, metropoli da 13 milioni di abitanti, a fare da apripista.
A partire dal 2010, il governo cinese ha scelto la città come uno dei luoghi in cui incoraggiare l’adozione di tecnologie a basse emissioni di carbonio. Pertanto, queste tecnologie spaziano dall’industria all’edilizia civile e al consumo energetico. Inoltre, questa iniziativa ha portato ad una robusta crescita del PIL e ad una significativa riduzione delle emissioni di gas inquinanti. Sembra che questa città sia uscita da un film di fantascienza.
Shenzhen: sostenibilità urbana e innovazione
Shenzhen non solo ha prosperato economicamente ma ha anche migliorato drasticamente la qualità della vita dei suoi abitanti. Esempi di questa trasformazione includono la rigenerazione del fiume Dasha. Il fiume ha subito un processo di rivitalizzazione e ora funge da parco naturale per attività ricreative. Inoltre, la città è stata pioniera anche in Cina, ripristinando completamente i suoi corsi d’acqua e costruendo un’estesa rete fognaria che devia l’acqua piovana. Ciò contribuisce al significativo miglioramento della qualità dell’acqua e dell’aria a livello locale.
L’impatto di questi cambiamenti si è esteso oltre Shenzhen ad altre città come Hangzhou e Ningbo, che ora sono riconosciute per le loro tecnologie verdi. Il governo cinese ha innalzato i requisiti, imponendo che il 50% dei nuovi edifici siano certificati come sostenibili e che gli edifici pubblici soddisfino rigorosi standard di bioedilizia.
Edifici che respirano
Oltre alle tradizionali politiche urbane, la Cina sta innovando con progetti audaci come la “Città Forestale” a Shijiazhuang. Questo progetto prevede edifici letteralmente ricoperti di piante, con l’obiettivo di neutralizzare le emissioni di carbonio dei loro residenti. A Nanchino, gli edifici forestali verticali promettono di catturare tonnellate di anidride carbonica ogni anno, dimostrando un nuovo percorso per lo sviluppo urbano.
Liuzhou Forest City: la prima città forestale della Cina
Il progetto della città di Liuzhou, situata nel sud della Cina, è un esempio di come il Paese si stia preparando per un enorme progresso nell’urbanistica sostenibile. Il progetto è quello di costruire una “città forestale” residenziale nel nord di Liuzhou, in una zona montuosa della regione del Guangxi. Questo progetto comprenderà uffici, case, alberghi, ospedali e scuole, il tutto coperto da una grande quantità di piante e alberi. Una volta completata, la città potrà ospitare 30.000 persone e avrà la capacità di assorbire quasi 10.000 tonnellate di CO2 e 57 tonnellate di sostanze inquinanti all’anno, l’equivalente della rimozione di 2.100 automobili dalle strade.
Questo progetto non è solo un’innovazione architettonica. Ma anche un esempio significativo di come la sostenibilità possa integrarsi nell’espansione urbana. Liuzhou Forest City sarà autosufficiente dal punto di vista energetico, utilizzando fonti geotermiche per il raffreddamento interno e pannelli solari per l’illuminazione. Oltre a migliorare la qualità dell’aria, l’abbondanza di aree verdi aiuterà a ridurre la temperatura media dell’aria, a creare barriere acustiche e ad aumentare la biodiversità locale, fornendo habitat per uccelli, insetti e altri piccoli animali.
Il viaggio della Cina verso la sostenibilità urbana non solo ridefinisce la crescita economica del Paese, ma funge anche da modello globale. Con progetti sempre più ambiziosi in corso, la nazione asiatica è in prima linea nell’innovazione della sostenibilità, promettendo un futuro più verde per le generazioni a venire.
( fonte: bruna oliveira/digital agro )