I ricercatori dell’Università di Cambridge, nel Regno Unito, hanno creato un dispositivo innovativo che filtra l’acqua sporca o salata e produce energia pulita e rinnovabile. L’oggetto, lungo solo pochi centimetri, sfrutta la luce solare e produce idrogeno verde. In questo modo sarà possibile portare acqua potabile e carburante in luoghi difficilmente raggiungibili.
Come spiegano gli sviluppatori, dispositivi simili possono generare idrogeno solo dall’acqua potabile pulita. Ma con questa nuova funzionalità è possibile utilizzare acqua sporca, marina, fangosa o addirittura pulita. Questa versatilità consentirà di utilizzare il dispositivo in diverse situazioni, tra cui portare acqua potabile ed energia alle persone in luoghi di difficile accesso.
Secondo lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Water, il dispositivo cattura la luce solare attraverso uno strato bianco, che assorbe le radiazioni ultraviolette (UV). Questa energia fa poi bollire l’acqua raccolta, trasformandone una parte in idrogeno e l’altra in acqua potabile.
Perché il dispositivo funzioni, gli scienziati spiegano che la luce solare viene catturata da uno strato bianco in grado di assorbire la radiazione ultravioletta (UV) che cade sulla sua superficie. Attraverso questa energia, l’acqua raccolta entra nello stato di ebollizione, dove una parte diventa idrogeno e l’altra diventa acqua potabile.
Come spiega Mohamad Annua, uno degli autori dello studio, il dispositivo “ha un design molto semplice”. Ciò risulta essere un grande vantaggio, poiché consente di utilizzarlo facilmente in comunità lontane. Il ricercatore garantisce inoltre che il prodotto “è molto tollerante agli agenti inquinanti e il design galleggiante consente al substrato di funzionare in acque molto torbide o fangose”.
Nonostante sia promettente, il dispositivo necessita ancora di essere sottoposto ad alcuni test prima di essere disponibile sul mercato. Dovranno essere effettuati controlli anche sulla qualità dell’acqua prodotta.
( fonte: Digital Agro/ Katiuscia Mizokami)