Una tecnologia innovativa promette di rivoluzionare la comunicazione e la vita delle persone affette da malattie che rendono impossibile la parola, come ictus o paralisi. I ricercatori dell’Università di Tecnologia di Sydney, in Australia, hanno sviluppato un casco che traduce i pensieri in testo.
Il dispositivo è stato presentato durante la conferenza NeurIPS a New Orleans. Oltre a questa possibilità, la tecnologia può consentire una migliore interazione tra uomo e macchina quando si utilizzano robot o addirittura bracci bionici. Per rendere ciò possibile, il casco è incorporato in un modello di intelligenza artificiale (AI) sviluppato dai ricercatori e chiamato DeWave.
Questa intelligenza artificiale traduce l’attività elettrica del cervello in parole e frasi dopo aver appreso da grandi quantità di dati. I test sono stati condotti con 29 partecipanti. Indossano i caschi e leggono in silenzio brani di un testo. Il dispositivo ha registrato l’attività elettrica del cervello sul cuoio capelluto utilizzando un elettroencefalogramma.
“Questa ricerca rappresenta uno sforzo pionieristico nella traduzione delle onde EEG grezze direttamente nel linguaggio, segnando un progresso significativo nel campo. È il primo a incorporare tecniche di codifica discreta nel processo di traduzione dal cervello al testo, introducendo un approccio innovativo alla decodifica neurale. L’integrazione con ampi modelli linguistici sta aprendo nuove frontiere anche nelle neuroscienze e nell’intelligenza artificiale”, affermano gli autori.
In una dichiarazione rilasciata dall’università, i ricercatori hanno riferito che il casco che traduce i pensieri in testo può riconoscere i verbi più facilmente dei nomi. “Quando si trattava di sostantivi, abbiamo notato una tendenza verso i sinonimi piuttosto che verso traduzioni accurate. Quando il cervello elabora parole semanticamente simili, queste parole possono produrre modelli di onde cerebrali simili”, hanno detto. Il punteggio di accuratezza della traduzione è attualmente intorno al 40%.
( Fonte: Katiuscia Mizokami/ digital agro )