Ogni giorno seguiamo le innovazioni in agricoltura, ma tutto è iniziato con la Rivoluzione Verde negli anni ’60.
Il termine “Rivoluzione Verde” si riferisce alla trasformazione globale del settore agricolo, caratterizzata dall’introduzione di nuove tecnologie nella produzione. Questo fenomeno ha avuto inizio quindi negli anni ’60 e ’70, rappresentando un cambiamento significativo nei metodi di coltivazione e nelle tecniche utilizzate.
Le innovazioni tecnologiche, inizialmente implementate negli Stati Uniti e in Messico, si sono diffuse in tutta l’America Latina e l’Asia, coprendo tutto, dalla preparazione del terreno alla raccolta.
Inizio della Rivoluzione Verde
La Rivoluzione Verde è iniziata nella seconda metà del XX secolo, più precisamente negli anni ’60 e ’70, quando si ebbe un’ampia diffusione delle nuove tecnologie in ambito agricolo. Tuttavia i primi passi verso questo cambiamento di paradigma e le sue principali motivazioni erano già presenti nei decenni precedenti.
Con la Seconda Guerra Mondiale (1939-1945) si sentì l’urgenza di garantire su larga scala la sicurezza alimentare. Per raggiungere questo obiettivo era fondamentale aumentare la produzione agricola. Questo è stato uno dei motori del progresso tecnologico nel settore, sebbene non sia stato l’unico.
I principali finanziatori della ricerca in questo periodo furono enti privati, come la Fondazione Rockefeller, che investì in studi mirati al miglioramento genetico di colture come grano e mais. Norman Borlaug, alla guida di questa ricerca, diresse il programma cooperativo di produzione del grano in Messico negli anni ’40.
In collaborazione con scienziati locali, Borlaug ha sviluppato una varietà di grano ad alto rendimento e resistente alle malattie. Pertanto, questi risultati, che hanno dato impulso alla produzione di cereali in Messico, gli sono valsi il Premio Nobel per la Pace nel 1970, rendendolo oggi una figura centrale nella storia della Rivoluzione Verde.
Aspetti della rivoluzione verde
La Rivoluzione Verde è stata il fenomeno di modernizzazione dell’agricoltura avvenuto a metà del XX secolo. La caratteristica principale è stata l’adozione di tecnologie avanzate nella produzione e nell’allevamento degli animali.
Pertanto, le nuove tecniche sviluppate a partire dagli anni Quaranta furono il risultato di un’approfondita ricerca scientifica che, nel tempo, diede origine a una serie di innovazioni applicate sul campo. In questo senso, queste ricerche sono state finanziate da enti privati e dallo Stato, attraverso agenzie di ricerca statali, come è avvenuto in Brasile.
L’insieme tecnologico della Rivoluzione Verde:
– Miglioramento genetico di piante come grano e riso, creando ibridi adattabili alle diverse condizioni climatiche e pedologiche, aumentando la produttività;
– Innovazione nelle macchine agricole, quali trattori, seminatrici e mietitrici, utilizzate nelle varie fasi della produzione;
– Utilizzo di fertilizzanti, fertilizzanti e pesticidi per preparare il terreno, correggere l’acidità, controllare malattie e parassiti nelle piantagioni, tra gli altri;
– Ammodernamento dei sistemi di irrigazione.
In questo modo, la Rivoluzione Verde ha dato impulso all’agricoltura ad alta intensità di tecnologia e capitale. Il capitale è stato investito nella ricerca, negli incentivi fiscali per l’acquisizione di tecnologie e input, nonché nell’espansione dell’agroalimentare e delle grandi aziende del settore in diverse regioni del mondo.
Inoltre, ha contribuito all’aumento delle monocolture a causa dell’intensificazione della specializzazione produttiva. Pertanto, l’agricoltura come la conosciamo oggi, sempre più tecnologica, è una conseguenza della Rivoluzione Verde.
Punti positivi e sfide generate dalla Rivoluzione Verde
La Rivoluzione Verde ha portato vantaggi e svantaggi in diversi settori, tra cui quello economico, sociale e ambientale. I miglioramenti nell’efficienza agricola hanno portato ad un aumento della produttività, soprattutto nei cereali. In questo senso il miglioramento genetico, l’uso di fertilizzanti e le tecniche di preparazione del terreno sono stati molto positivi.
Tuttavia, non sono mancate le sfide, come l’esodo rurale causato dalla disoccupazione dovuta alla necessità di maggiori qualifiche. Inoltre, l’uso eccessivo di pesticidi ha avuto ripercussioni sulla salute umana e sull’ambiente, causando inquinamento del suolo e dell’acqua, oltre all’esaurimento dei nutrienti.
In definitiva, la Rivoluzione Verde ha segnato l’inizio della modernizzazione agricola globale e l’agricoltura sempre più tecnologica di oggi è un risultato diretto di questo movimento storico, che ha trasformato in modo significativo il panorama agricolo globale e continua a svilupparsi attraverso innovazioni che attualmente cercano di bilanciare sostenibilità e produttività.
( fonte: bruna oliveira/ digital agro)