La startup FinalSpark sta dimostrando che l’innovazione non ha limiti sviluppando computer con neuroni umani. Le macchine create utilizzano le cellule fondamentali del sistema nervoso come processori, sostituendo le tradizionali CPU. Con il progetto, l’azienda svizzera intende rivoluzionare i metodi tradizionali di costruzione di modelli di intelligenza artificiale (AI).
Creata nel 2014, la startup degli ingegneri Martin Kutter e Fred Jordan è nata con l’obiettivo di produrre macchine secondo i principi del bioinformatica. Per fare ciò, intendono migliorare un bioprocessore senza restrizioni energetiche.
Secondo il sito web FinalSpark, il lavoro di ricerca è in corso e ha già testato circa 10 milioni di neuroni vivi. Lo scopo dello studio è costruire un sistema mentale di minuscole strutture neurali tridimensionali coltivate da cellule staminali umane.
Il funzionamento dei computer utilizza un filo elettrico che allena i neuroni a elaborare le informazioni, come già avviene nel cervello umano. Tuttavia, come spiega il co-fondatore e co-CEO Fred Jordan al sito web Quartz., ora l’idea è quella di testare metodi futuristici nei modelli di intelligenza artificiale.
Per far sì che ciò accada, i professionisti lavorano con la programmazione genetica e le “reti neurali di aumento in silico”, un termine che si riferisce al miglioramento o all’espansione di queste reti attraverso simulazioni al computer. In questo modo sarà possibile aumentare sempre più la capacità della rete, rendendola più potente per affrontare problemi complessi.
Jordan spiega inoltre che vuole che i computer con neuroni umani raggiungano un vero ragionamento umano in grado di analizzare le emozioni creando nuove idee e concetti al di fuori della loro “scatola” di conoscenza. “Questo è ciò che dovrebbe fare una “vera” macchina pensante”, conclude.
( fonte: Katiuscia Mizokami/digital agro )